Un 2016 “brillante” per l’industria delle piastrelle in ceramica

14 giugno 2017

luca.agolini@prometeia.com

La produzione nazionale ha recuperato i livelli pre-crisi raggiungendo 416 milioni di metri quadrati (+5.4% sul 2015)

 

Nel 2016 l’industria ceramica si è confermata tra i comparti più dinamici nell’ambito della filiera delle costruzioni. Il consuntivo presentato all’assemblea dei soci di Confindustria Ceramica del 7 giugno ha fornito un quadro decisamente positivo: la produzione nazionale di piastrelle ha recuperato i livelli pre-crisi raggiungendo 416 milioni di metri quadrati (+5.4% sul 2015), tali da consentire vendite per 414.5 milioni di metri quadrati (+4.5%). L’incremento è risultato più marcato (+5.9%) in termini di fatturato grazie al miglioramento dei prezzi medi, ormai prossimi ai 14 euro per metro quadro.

 
 
Primi 10 mercati di sbocco dell'export di piastrelle (dati in mln di m/q) nel 2016
 

Si conferma cruciale il ruolo del commercio estero, con una quota di esportazioni su fatturato pari all’85%; la crescita dei flussi di export ha superato il 6% (a valore), beneficiando di una particolare dinamicità delle vendite sui mercati tradizionali dell’Europa Occidentale (Spagna, Germania e Francia). I primi, cauti segnali di ripresa dell’edilizia nazionale hanno, peraltro, favorito un’inversione di tendenza delle vendite sul mercato interno (83 milioni di mq, +3.2%), sia pure su livelli ancora fortemente ridimensionati rispetto agli anni precedenti alla crisi. 

Fattore determinante per il successo del distretto ceramico rimane il processo di riqualificazione produttiva – attraverso l’adozione delle tecnologie più evolute, l’ammodernamento degli stabilimenti e delle linee produttive – che si è tradotto in un nuovo livello record degli investimenti, in crescita per il terzo anno consecutivo (400 milioni di euro, +14% sull’anno precedente). Un’ulteriore accelerazione è attesa per il 2017 sulla spinta degli incentivi previsti dal piano Industria 4.0.