I dati sulle ripartizioni territoriali diffusi da Istat a metà giugno mostrano che nel 2016 in Italia la crescita del PIL dello 0,9% è stata trainata dal Nord Est (+1,2%) e dal Mezzogiorno, che ha conseguito un risultato in linea con quello medio nazionale. Nord Ovest e Centro si collocano al di sotto (0,8% e 0,7% rispettivamente).
Quali sono state le dinamiche che hanno condotto a tali risultati?
Sia al Centro-Nord sia nel Mezzogiorno il settore del commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni ha riscontrato una crescita dell’1,4%, più intensa nel Nord Est (+2,3%) e nel Nord Ovest (+1,9%), addirittura negativa nel Centro Italia (-0,1%). I servizi finanziari, immobiliari, professionali e alle imprese, più vivaci nelle regioni centrali (+1,3%), hanno subito un calo nel Nord Ovest (-0,4%) e sono cresciuti in linea con l’Italia nel Sud (+0,3%). Ma è stata l’industria meridionale, che rappresenta il 13,6% di quella italiana e che contribuisce con l’11,3% all’attività produttiva del Mezzogiorno, a garantire uno sviluppo del 3,4%, ben al di sopra dell’1% del Centro-Nord.
Se questi sono i dati sull’attività produttiva, nel mercato del lavoro la situazione si presenta ancora decisamente positiva per il Nord Est (+1,8%) e per il Mezzogiorno (+1,6%), entrambi al di sopra della crescita nazionale (+1,3%). Risultati più modesti hanno interessato il Nord Ovest (+1%) ed il Centro (+0,6%), che d’altra parte è stata anche l’area che ha registrato il minore sviluppo del PIL (+0,7%).
Quali saranno i risultati per l’anno in corso? La prossima edizione di Scenari per le economie locali di fine luglio ci indicherà quale sarà il sentiero di crescita delle ripartizioni, delle regioni e delle province nei prossimi anni.