I cittadini non comunitari e il mercato del lavoro nelle Città Metropolitane

11 giugno 2019

La popolazione straniera residente in Italia costituisce una fetta importante del mercato del lavoro: nel 2018 2 milioni e 455 mila occupati rappresentano il 10,6% degli occupati del paese. Di questi quasi il 70% sono non comunitari.

Le Città Metropolitane mostrano significative differenze rispetto alla media nazionale nel 2017. Mentre a Bologna, Firenze, Genova Torino e Venezia il tasso di occupazione della popolazione non comunitaria è inferiore a quello relativo agli italiani, in altre realtà (Bari, Milano, Napoli e Roma) è superiore.

 
 
 
 
 
 

Sempre nel 2017 il tasso di disoccupazione dei non comunitari invece risulta più elevato di quello relativo agli italiani in tutte le Città Metropolitane per le quali i dati sono disponibili. Mentre per gli italiani si va dal 4,1% di Venezia al 24,6% di Messina, per i non comunitari il valore più basso spetta a Milano (8,1%) e all’opposto la disoccupazione maggiore a Bari (21,1%).

Il tasso di inattività degli italiani, più forte nelle Città Metropolitane del Sud, solo a Bologna e Firenze è più basso di quello dei non comunitari.

 
 
Nota: Gli indicatori sui cittadini non comunitari delle Città Metropolitane di Cagliari, Catania, Messina, Palermo e Reggio Calabria non sono disponibili, in quanto i dati derivano da Istat, "Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (media 2017)". Come sottolinea il Rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali "La presenza dei migranti nelle aree metropolitane", trattandosi di una rilevazione campionaria la popolazione non comunitaria potrebbe non essere rappresentata in maniera adeguata.